venerdì 22 ottobre 2010

Alla ricerca del Green perduto

(nella foto sopra,...in quest'inizio di stagione le prestazioni del "Kaiser" Fontanari non sono ancora degne di Broadway)


Dopo un gustoso derby di coppa Italia "unger 21" tra Hdi Assicurazioni e Bubi Merano (a proposito un saluto ed un in bocca al lupo ai due mister, Pippo Sordo e Gianni Reale, due personaggi straordineri), conclusosi con vittoria dei baby assicuratori padroni di casa, a Gardolo va in scena, di mercoledì sera, l'anticipo della quinta di campionato che vede opposte Giacca Habitat (padrona di casa), e Green Tower, nell'insolito ruolo di ospite al PalaHangar. Le due squadre vengono da un avvio di campionato piuttosto stentato, e per entrambe i punti in palio sono già succulenti come non mai. Davanti ad un pubblico come al solito selezionato, per usare un eufemismo, si da il via alla disfida. La partita inizia con un discreto ritmo, da una parte il Green che prova a menare le danze, dall'altra l'Habitat che non ci sta' e risponde colpo su colpo, anche se le occasioni non si sprecano. Nella prima metà della frazione è il Green a muovere palla cercando di sfruttare la parallela, ma la difesa avversaria è quasi sempre puntuale: nelle due occasioni in cui viene superata, Fratacci non riesce comunque a pungere, prima perché incespica al momento del tiro da centro area su imbeccata dalla banda sinistra, poi mettendo fuori da buona posizione con il piattone destro, un pallone che gli arriva inaspettatamente tra i piedi, cogliendolo di sorpresa. Comincia poi a crescere l'Habitat, che prende in mano il pallino del gioco nella seconda fase della frazione, collezionando calci d'angolo come se piovessero. Proprio su due palle ferme è Facchinelli ad insidiare la porta del biondo portiere ospite: nella prima occasione scaglia un buon tiro che esce da una selva di gambe avversarie ma finisce fuori di poco, nella seconda prova con una folgore da distanza siderale, che Micheletti, per l'occasione agghindato da artificiere, disinnesca non senza concedere qualcosa allo spettacolo (data la discreta presenza femminile che si è andata nel frattempo accomodando sugli spalti, non si fatica a capire il perché di tanto slancio). I fotografi ringraziano e la bola finisce fuori, per l'ennesimo calcio d'angolo dei padroni di casa (se fosse stata valida la veccia regola da oratorio "ogni tre angoli un rigore" il primo tempo per l'Habitat si sarebbe trasformato in un tiro al piccione, con Micheletti nel ruolo del volatile). Quando l'arbitro annuncia il minuto di recupero, appare ormai certo che il primo tempo finirà con un pirotecnico 0 a 0, ma è proprio qui che, a sorpresa, la rete si gonfia. "Nuvola Rossa" Bastiani, nella metà campo avversaria, si porta avanti la palla con uno scavetto, lasciando sul posto due increduli avversari, si allarga in banda sinistra, e da lì, con un mancino ad incrociare, recapita a centro area una palla con su scritto "prego spingere": l'accorrente Buffa è anticipato da Facchinelli, che con una scivolata disperata, nel tentativo di salvare la propria porta, confeziona uno sfortunato ma inevitabile autogol. 1 a 0 Green e squadre a riposo. Il secondo tempo inizia con le due squadre vogliose di portare a casa i tre punti, ma dopo pochi minuti è l'Habitat, decisamente più determinato, a prendere il controllo delle operazioni: il Green in questa fase è in difficoltà come neanche Bisteccone Galeazzi in una seduta di step tonico (con tanto di tutina aderente e grondante, uno spettacolo urendo), e la conseguenza inevitabile è il pareggio dei "casalinghi": capitan Demattè si invola in fascia destra, salta il primo avversario all'altezza della metà campo, poi aggira comodamente il suo "omologo" Fratacci (modello "Tomba la bomba" con le porte del superG) e infine dalla trequarti, mentre Fontanari gioca a "un, due tre, stella!" chiedendosi se intervenire o temporeggiare, lascia partire un preciso e potente diagonale da posizione defilatissima (lungo la linea del fallo laterale), che coglie impreparato Micheletti, con la palla che rimbalza sull'interno del secondo legno e sancisce l'aggancio. Il Green raggiunge l'apice della sua "bambola" in questa fase, rischiando di affondare su iniziativa di Cuni: il numero 5 si presenta davanti a Micheletti, che, pronto al duello (con tanto di mani che accarezzano le pistole in stile "Mezzogiorno di fuoco"), risponde presente sul primo tentativo, ma la palla carambola di nuovo sui piedi dell'attaccante, che prova allora a beffare il portiere con un pallonetto. La palla è alta di un soffio, e Fratacci, che giunge di corsa in ripiegamento come la cavalleria a Fort Apache, salta e si aggrappa alla traversa per accompagnare fuori la palla. Questo manda su tutte le furie il mister dell'Habitat, convinto che nell'appendersi alla trasversale il capitano del Green abbia toccato con la mano il pallone. Non è di questa idea l'arbitro che, di fronte alle reiterate proteste dell'allenatore gli indica la via degli spogliatoi. Il match, divenuto nel frattempo piuttosto nervoso (un ammonito per parte in pochi minuti, Demattè da un lato e Marisa, non la Laurito, nelle file ospiti), si chiude con due grandi occasioni, una per parte, dopo che Matteotti conclude una bella ripartenza vedendosi respingere la gittata a rete dal portiere. A pochi minuti dallo scadere, per l'Habitat sembra fatta, ma Micheletti mette in scena il suo capolavoro: una fucilata diretta verso la sua porta viene deviata a una distanza ravvicinatissima (siamo nell'ordine dei 3-4 metri), cambiando repentinamente traiettoria. Lui è già in caduta sulla sua destra, dove il tiro era originariamente diretto, ma da non si sa quale cilindro pesca un coniglio extra large, riuscendo ad allungare di puro istinto manona e gamba sinistra e mettendo in corner. Vero e proprio show del portiere ospite con tanto di cartello "applausi" bene illuminato sopra la traversa. Tocca ora al Green: Fontanari ne azzecca finalmente una, recuperando palla nella propria metà campo, e vede largo in banda sinistra, solo soletto, Bastiani che attende libidinoso la biglia nella meta campo avversaria; passaggio preciso per il numero sei, che galoppa verso la porta avversaria manco fosse un Mustang nei campi del Nebraska, ma proprio sul più bello spara addosso all'estremo avversario, puntuale in uscita. Sul conseguente calcio d'angolo palla per Fontanari che, muovendosi alla velocità di un pensionato in gita-premio, conferma il suo attuale scarsissimo feeling con i tiri in porta centrando miseramente un avversario. I tre fischi delle giacchette nere mettono fine alla contesa. Partita non esaltante in generale, con un Habitat determinato e deciso ed un Green che conferma il momento di crisi, ottenendo un punto che se sulla carta poteva apparire poco allettante, per quanto visto sul parquet non va certo stretto. Migliore in campo ancora una volta Micheletti (a rischio di essere ripetitivo, la sua parata ha del fantascientifico), e questo non è certo un buon segno per i giovani del presidentissimo Sembenotti, che devono ritrovare in fretta la via maestra; altrimenti, come diceva il mitico Linfo Banfi, rischiano di essere volatili per diabetici.


Salumi frustrati Bandito numero 55

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