mercoledì 28 aprile 2010

Allenare non è uno scherzo, è una passione

(nella foto sopra, Giuseppe "Pino" Milella, consacrato a Carmignano sul Brenta, dopo aver portato il Futsal Carmenta in Serie A2)


Ieri sera in quel di Terlago (presso il centro sportivo targato G.S. Trilacum, ndr) è andata in scena una brillante iniziativa marchiata HDI & AIAC (mente pensante dell'operazione Cristiano Caracristi, ndr) che ha portato Giuseppe Milella a fare uno stage di calcio a 5 agli allenatori regionali (molti di voi so che diranno: "Ma tu Neffo non sei un allenatore, che casso te ghe fasevi li???"…che seghe che siete, disemo che ci sono capitato per caso mentre andavo a pascolare il cane che non ho…, ndr). Saranno in pochi, lo so, ma alcuni si chiederanno: Chi è Milella??? Milella è il classico tecnico navigato (classe 65', per precisione 6 luglio, ndr), con moltissima esperienza alle spalle, fresco vincitore del campionato di Serie B Girone B (per essere chiari quello in cui militava il tristemente noto Povoli Team, ndr) col Futsal Carmenta (squadra con cui ha conseguito una doppia promozione nel giro di tre anni, ndr), dove ha inflitto 17 punti di distacco alla seconda classificata, il Calcetto Poggibonsese. "Pino" Micella, prima di diventare un mister coi fiocchi, quel campo dai riflessi imprevedibili su cui noi ci specchiamo settimanalmente lo ha "vissuto", è si, proprio cosi, perché è stato anche futsal-player, e che giocatore…per lui parlano le 33 presenze in nazionale condite da 5 goal, e spicca la partecipazione ai Fifa Futsal World Championship del 92' ad Hong Kong, giocati spalla a spalla con Roberto Menichelli e Paolo Minicucci (rispettivamente allenatore e vice allenatore, nonché mister U21, della nazionale di calcio a 5 italiana, ndr). Oggettivamente il corso è stato interessante, ma non mi soffermerò sulle specifiche tecniche o tattiche che sono state illustrate, bensì sul discorso d'introduzione molto interessante (frutto delle esperienze vissute, ndr) che ha fatto il mister…il discorso marchiava a fuoco, senza possibilità d'appello, due punti salienti:


  1. Per dare seguito ad un progetto, e soprattutto dare continuità alle buone idee che ci possono essere, la programmazione è basilare. Porsi obbiettivi incalzanti nell'immediato può essere deleterio ed infruttuoso…a volte prendersi tempo, e lavorare già in ottica futura può essere la soluzione migliore. Per rinforzare questa tesi, è stato fatto l'esempio proprio del Futsal Carmenta, che nel primo anno di B non ha forzato i tempi, ed ha puntato a cementare il gruppo ed il proprio modo di giocare (il 5° posto conseguito, nell'anno della retrocessione del Green Tower, è di tutto rispetto, ndr). L'anno dopo i frutti sono stati raccolti, senza dimenticare che comunque l'idea di salire c'è sempre stata, però è stata fatta non affannosamente, quindi "passo dopo passo". L'alba della stagione 2009/10 poteva mettere paura al team di Milella vedendo lo spettro di un super team come il Povoli alle porte, invece i programmi non sono cambiati, non sono state fatte spese folli, si è continuato seguendo il sentiero tracciato, e tutti sappiamo com'è finita. Quindi le parole d'ordine sono e rimangono due, PAZIENZA e PROGRAMMAZIONE.

  2. Il mister per essere tale, deve essere messo nelle condizioni di fare il mister. La visione del futsal, soprattutto nella provincia di Bolzano (mi avventuro solo li, perché ne ho conoscenza più specifica, ndr) è ancora molto "annebbiata"…mi spiego meglio, le società crescono (poche, ndr) si formano e pensano che un allenamento a settimana (dettato anche dalle scarsissime strutture, ndr) sia abbastanza per poter presentarsi alla partita, invece Milella ha espresso un parere completamente contrario in merito. L'allenatore, per potersi sentire realmente tale, deve far apprendere ai ragazzi il suo modus operandi, come fa vedendo i ragazzi solo per un'ora e mezza alla settimana??? Come fa a insegnare al ragazzo, che magari per due linee di febbre, salta l'allenamento, quindi salta l'intera settimana??? In quest'ottica il discorso non può essere raffrontato al suo Futsal Carmenta che fa dalle 3 alle 4 sedute settimanali di 1 ora e trequarti, ma per poter far assimilare almeno due allenamenti settimanali sono necessari e sacrosanti. Dobbiamo scuoterci di dosso l'idea che il calcio a 5 è uno sport di ripiego, il calcio a 5 è uno sport a tutti gli effetti, e per crescere merita passione e strutture.

Concludo il pezzo, forse troppo serioso per lo spirito banditesco, salutando tutta la ciurma di allenatori che ieri popolava il centro…passando da "Cico" Righi a Giorgio "Cast Away" Salvagno…da "Pippo" Sordo allo "Sceriffo" Allegri, e via via tutti gli altri…so che sono appassionati, so che amano questo sport e so che ce la metteranno tutta per farlo crescere.

Salumi con penna e calamaro, Bandito nr.13!!!

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