lunedì 21 dicembre 2009

Un Grolla in forMATO poco KRAMER


(nella foto sopra, si vocifera che nella pausa natalizia il nostro Bandito nr.666 vada in giro nei centri commerciali spacciandosi per un uomo buono ... mah ...)


È il 17 e siamo alla 13esima di campionato e i numeri già fanno capire che la jella potrebbe essere dietro l’angolo. Con una mano stretta sui maroni mi presento in via Roen per l’ennesimo derby bolzanino, che questa volta ci mette contro la Grolla di Fernando Mato Kramer, capocannoniere della serie C. Ci caliamo in palestra fiduciosi nonostante un’indecorosa amichevole giocata proprio contro la Grolla due settimane prima e persa giocando in maniera vomitevole.
Si capisce che per la Grolla non tira una buona aria già dal riscaldamento. Dalla turca dello spogliatoio del team del presidente Durante esce un olezzo imbarazzante che si diffonde rapidamente per tutto il corridoio delle Roen, costringendo la bidella a barricarsi nel gabbiotto armata di doppietta neanche fossimo in Resident Evil, mentre la brigata febbrosa si scalda indossando maschere antigas della ex-DDR, recuperate sul mercato nero. Le ipotesi sono le più svariate, ma si fa strada prepotente l’idea che il responsabile abbia voluto mandare un chiaro messaggio al nostro Uku: c’è qualcuno più forte di te sul water! Il colpevole è ancora ignoto, io mi limito a lanciare un appello ai ragazzi della Grolla: consegnatelo alla giustizia! La cosa vi renderà onore (e meno odore…).
Ai nastri di partenza ci presentiamo senza la triade D’Antonio (impegnato in un presepio vivente a Predazzo) – Pintimalli (che patisce ancora un lopez subito da Benamati otto mesi fa) – Benamati (che si sente in colpa per il lopez rifilato a Pinti otto mesi fa). Grolla con gli uomini supercontati dato che in panca sono in due più portiere di riserva. In campo però c’è il capocannoniere del torneo, Mato Fernando Kramer.
La partenza della Febbre è bruciante e al 4° già si spezza l’equilibrio: Fronzi scende in fascia e tira sul secondo palo dove in scivolata, lesto come un musso, si avventa capitan Bonato che infila l’1-0. La reazione della Grolla, affidata soprattutto alle giocate di Mato Fernando Kramer, non si fa attendere. Discesa centrale dell’argentino, incrocio tra (Leo) Vinci e un compagno di cui non so assolutamente il nome, difesa giallonera spiazzata e Vinci che va a raccogliere il suggerimento di Mato Fernando Kramer e infila Uku, che in quel momento allattava con tanto di biberon dei piccoli di ramarro della Valsugana. Si riparte con una Febbre che imposta il gioco e una Grolla che si affida agli intercetti del proprio pilastro là dietro (praticamente impossibile fare un passaggio se c’è Kramer Fernando Mato a meno di 10 metri da chi porta palla). Verso metà tempo arriva comunque il nuovo vantaggio Febbre: avanzata central-laterale di Fronzales che dai 20 metri scaglia una ciorciola che beffa l’ottimo Parlanti. Mato Kramer Fernando inizia a incazzarsi con i suoi che, sempre più innervositi, iniziano ad avanzare in modo abbastanza confusionario. Il primo tempo si conclude però con il pareggio della Grolla: angolo battuto teso verso il centro dell’area, palla che passa tra una selva di val Gardena di gambe e arriva sui piedoni di Penna Bianca Ravanelli che incredulo la mette lì. Nell’occasione Fiocco, suo diretto marcatore, stava tenendo la scala a Uku impegnato a sistemare, sopra la traversa, dei nidi di quaglia fatti arrivare direttamente dalle Sarche. Con un giramento di maroni importante ce ne andiamo nello spogliatoio. Torniamo in campo e sugli spalti ci sono le stesse facce da omosessuali che hanno fatto da sordida cornice al primo tempo: Crupi, il Neffo, Sanfelipe, Feo bandito nr. 14 (ma non g’avè un cazzo da fare mai??? Sembrate i vecchi del Muppet Show). La parta riparte sugli stessi binari di prima: Febbre più vogliosa di vincere, Grolla sufficientemente scazzata (Fermato Mamer Krando dà l’idea di avere più voglia di prendere sberle sulla sacca scrotale che di giocare questa partita). Le occasioni da una parte e dall’altra iniziano a fioccare come dildi in un video di Red Tube, ma la palla decisiva la butta dentro quel giovanottone di Tibe Macchia che, dopo un batti e ribatti in area avversaria, si ritrova sul destro un pallone che chiede solo di essere appoggiato in rete. Il nostro non si fa pregare e dopo aver spostato il girello nella posizione buona, colpisce la sfera che si infila in rete andando a rovesciare il pappagallo (non la bestia ma quello per pisciare) che lo stesso Tibe teneva dietro la porta avversaria per le emergenze. 3-2 e qui la partita cambia un po’ volto per tre motivi: perché Olz Parlanti si mette a fare il quinto uomo di movimento lasciando la porta sguarnita, perché la Grolla non ci sta a perdere e prova il tutto per tutto e perché la Febbre inizia a pensare più a difendere che a impostare. Il gioco si sviluppa prevalentemente sulla tre quarti della Paulaner, in azioni che ricordano quasi la pallamano. La palla gira tra i piedoni grollesi mentre i gialloneri vanno a chiudere un po’ tutti i buchi (soprattutto Fronzi, che marca tre-quattro avversari insieme). I rischi per la Grolla arrivano però soprattutto dai rilanci di Uku, che si stampano tutti sul soffitto della palestra nel tentativo di segnare a porta vuota. Lascio immaginare le Madonne di Gualti e compagni all’indirizzo del portiere. Questo si riscatta comunque subito dopo togliendo un paio di palle velenosissime tirate credo da Olz e Vinci. Dopodichè le Madonne dei gialloneri vengono rivolte al Neffo, che dagli spalti reclama un giallo per un brutto fallo di Fronzi su Fermamer Mando Krato, involato verso l’area febbricitante (Neffo fatti i cazzi tuoi va’). Gli ultimi minuti di gara regalano ancora due emozioni: prima Olz si fa espellere per un intervento di mano fuori area che gli vale il secondo giallo e poi è Fiocco a diventare oggetto delle madonne giallonere quando a porta libera dal limite dell’area centra il palo (era veramente più facile segnare). Sulla ripartenza biancazzurra arriva il triplice fischio che certifica la prima vittoria della Febbre Gialla in questo campionato.
Il risultato sembra giusto dato che i gialloneri hanno avuto più voglia di vincere, alimentata da una Grolla che si è presentata con pochi uomini, come ormai succede da un po’ di tempo. Qualcuno ha parlato anche di cabala, con uno scambio di numeri tra Uku e Silvietto (il primo ha sottratto il 7 a a capitan Bonato per fargli indossare il 3). La realtà è un po’ diversa: moltiplicate il 17 della data per il 13 del turno di campionato. Moltiplicate ancora per il numero indossato da Silvietto (il 3) e aggiungete i gol fatti dalla Febbre questa sera (3). Tutto vi sarà chiaro.

Che il Natale passi in fretta a tutti, saluti luciferini. Bandito 666

Nessun commento: