lunedì 23 novembre 2009

Con la Febbre non si va in vacanza

(nella foto sopra, un Nicola "Uku" Corea in versione "Atlante ... i destini della Febbre Gialla si basano sulle sue manone)

Di ritorno dalla battaglia di Comano (che non vi ho raccontato perché non g'ho avuto tempo) la Febbre affronta in casa propria l'Holiday di Maggetto e Boniatti, reduci dalla debacle interna con il C5. Febbre che ripresenta il bomber D'Antonio (assente in quel di Comano) oltre a una panchina insolitamente lunga (c'erano anche il mago Galbusera e il maestro di vita Do Nascimiento). Privi del forte De Mauro (o Di Mauro, bo) invece i meranesi, a caccia di punti per non restare infangati nel fondo classifica. Febbre che invece nel fondo della classifica ci sguazza come un sorcio in una pozza di sbocco fin dalla prima giornata. Insomma servono punti. Dai primi minuti di gioco però sembra che siano i gialloneri quelli più convinti di voler fare bottino pieno. Per la prima volta si vede un possesso palla che dura più di tre secondi, dovuto anche al fatto che i meranesi non pressano più di tanto e aspettano di rubare palla e ripartire con il velocissimo Maggetto (uno dei miei giocatori preferiti fin dai tempi del Te Gusta). Nella prima frazione in ogni caso di occasioni non se ne vedono, se si esclude un'occasionissima che porta D'Antonio a presentarsi da solo davanti all'estremo holidayiano Albertini (che indossa la maglia dell'Iranian Loom di rugby). Il bomber parte in contropiede, pronto ad appoggiare su Corsi, che però lo assiste per non più di due passi dato che prima ancora di raggiungere la metà campo si stira (volevo ringraziare nostro Signore dei cieli). D'Antonio allora non vedendo nessuno al suo fianco tenta il dribbling su Alberini ma si allarga troppo, finendo secco sul quadro svedese in fondo alla palestra, dove a quel punto svolge un esercizio che strappa gli applausi di tutta via Roen. Dall'altra parte del campo Corea rimane inoperoso, e può quindi dedicarsi a uno splendido giardino botanico in stile Trauttmansdorff (in onore agli ospiti) dietro la porta. Primo tempo che si conclude senza sussulti e con la speranza che il secondo sia più spettacolare per evitare colpi di sonno sugli spalti. La Febbre rientra in campo più decisa e si vedono i primi risultati, con una Vacanza abbastanza schiacciata in area. Al decimo punizione per la Paulaner, bomba di D'Antonio, manone di Alberini che respingono sui piedi del Presidentissimo che in una selva di gambe cerca il pertugio giusto per infilarlo…infilarla. Flipper micidiale con multiball (e quindi svariati palloni in campo) fino a quando è ancora D'Antonio a raccogliere la biglia giusta e a piazzarla nel sette. Contro un Holiday dai ritmi molto bassi la vittoria non sembra un miraggio. Pochi minuti dopo è Maggetto a mettere i brividi ai padroni di casa: scarico centrale, il pivot meranese stoppa e beffa il Barone rosso girandosi velocissimo. Specchio libero con il solo Uku a opporsi, ma la mira è difettosa e la palla finisce sul solito quadro svedese. Ribaltamento di fronte con un bell'1-2-3 stellina c'è che vede protagonisti Esposti che lancia il Poeta sull'out di destra. Pinti recitando tutta l'opera del Boccaccio si porta sul fondo e taglia l'area con una palla chirurgica che Fronzales non raggiunge per un pelo (pubico però). La Vacanza a questo punto alza il ritmo, mancano una decina di minuti. Fallo al limite dell'area giallonera, della battuta s'incarica Maggetto, bomba che Corea respinge con le cesoie ancora in mano e un paio di piante carnivore nei pantaloncini, palla nuovamente a Maggetto, altra bomba respinta da Uku in tuffo e palla che va in rimessa laterale. La doppia parata esalta le schiere giallonere che in massa si buttano sugli spalti a esultare con gli ultrà e mentre Uku viene portato in trionfo su un carro allegorico tipo carnevale di Laives, i biancoazzurri di Merano battono la rimessa e con una mossa degna del mago Casanova (finta di "Polenta e" Bagalà che chiede il cambio e si avvia verso la panchina per girarsi velocissimo e riportarsi in area a calciare al volo la palla proveniente dalla rimessa) raggiungono il pari. Storditi ci riportiamo in avanti alla ricerca del gol che eviti un pareggio che sa di sterco. Lancio lungo di Corea per capitan Silvietto che in girata becca il solito incrocio. Sul ribaltamento la beffa si concretizza: altra rimessa laterale, palla in mezzo all'area e questa volta è "Maurizio" Costanzo a presentarsi per un tiro coi baffi di prima intenzione che si spegne alle spalle dell'improvvisato giardiniere Corea. L'orrore è compiuto. C'è tempo ancora per il gol del 3-1 beccato in contropiede durante il minuto di recupero. La Febbre si mangia letteralmente le mani (come quasi sempre ormai) per aver buttato una grande occasione, contro un Holiday che non è che abbia proprio sputato sangue. Questa volta non è stata sufficiente neanche la messa nera tenuta nello spogliatoio della Febbre poco prima della partita a far si che scendesse un po' di culo sui nostri. A Lago di Cei proveremo a sacrificare una bambolina raffigurante il Neffo, vediamo se funziona.

Che il maligno illumini la vostra via, Bandito 666.

Nessun commento: