lunedì 22 febbraio 2010

THE REAL MATTEO'S STORY

(nella foto sopra, il nostro Ciuccio con tanto di maglia della nazionale, merita un ritratto!!!)


Matteo Tschurtschenthaler, in arte (sempre che di arte si possa parlare) Ciuccio,o Ciurc, nasce a Merano in una piovosa giornata di settembre del 1989. Mamma Barbara e Papà Roberto capirono subito che il destino di quel pargolo dal nome banale (dato per compensare a quella cosa impronunciabile che è il cognome, superato in bruttezza solo da Gniewecki) sarebbe stato il pallone.Matte infatti usci dall'utero materno palleggiando con una delle ovaie della madre, dribblando tutto lo staff medico presente in sala parto; i successivi schiaffi del ginecologo non erano atti a far respirare questo piccolo talento, bensì a punirlo per avergli appena piazzato un doppio tunnel.Nei primi anni della sua giovane infanzia il nostro beniamino ebbe un' incredibile fortuna, ovvero quella di incontrare cotale Alessandro Valenti, suo futuro ispiratore e profeta calcistico da cui Matte trarrà il suo talento (p.s. Lo scrivo io, quindi qualche licenza me la prendo), nonchè fidato e leale amico. All'incredibile capacità di armeggiare con ogni qualsivoglia tipologia di oggetto sferico si andò pian piano ad opporre la netta e incontestabile limitazione in ambito scolastico-intellettuale. Ci vollero ben 13 anni di studio ( haha, se vabbè facciamo 12 anni e 360 giorni di scuola e 16 giorni di pseudo studio) per far capire a Matte che più lontano stava dai banchi di scuola e dai libri di testo e meglio era per tutti.Il nostro eroe, ancora in età puerile, con la peluria sul volto che assomigliava più a un gatto morto che a una barba, decise allora di avventurarsi nel mondo del calcio a 11 dilettantistico, dopo aver calpestato per anni il campo sterrato di Rione Maria Assunta, luogo sacro che è ormai meta dei più grandi pellegrinaggi del XXI secolo; migliaia sono infatti i Rom che vanno a venerare la loro divinità Ciurcentalica in quel luogo di culto a due passi dal loro campo nomadi.Prima tappa del tour calcistico furono le sponde Rossonere del FC Merano Calcio,(all' epoca U.S. SINIGO); ma come detto il nostro eroe non brillava per intelligenza e cominciò la sua carriera come portiere (ruolo che si sa, può praticare solo chi realmente dotato di enormi capacità, come ad esempio il sottoscritto, hahaha). Dopo aver incassato più goal di quanti non ne abbia subiti Carrizo alla Lazio in una partita soltanto, gli arrivò l'illuminazione divina…Matte si accorse di possedere due corpi dalla forma strana alla fine delle proprie gambe e si accorse che quei due corpi sapevano controllare il pallone in maniera meno indecente delle sue mani (o meglio, solo il destro, poichè per parlare di piede sinistro decente dovranno passare anni e centinaia di operazioni chirurgiche ).La curiosità lo spinse dunque a diventare attaccante, ma come detto le due Chiquita che aveva al posto dei piedi non rendevano al massimo in fatto di precisione. Celebre rimarrà un commento da parte di Roberto Vanin, allora allenatore degli allievi del Merano Calcio dopo una conclusione un pò imprecisa : "Matte, ma che ca**o era un tiro quello? I tiri dovrebbero almeno finire oltre la linea di fondo, non in rimessa laterale porca t***a". Scoraggiato dalle parole molto dure del tecnico, Matteo decise di dedicarsi ai tornei del dopolavoro ferroviario, tra vecchietti che non avevano più voglia di giocare a briscola e tedeschi troppo ubriachi per correre e così scoprì il calcio a 5, disciplina che si rivelò abbastanza consona al suo fisico.Matteo decise di dedicare la sua vita al calcetto perchè a giocare contro i vecchietti arteriosclerotici si sentiva fenomenale, ma poi, un bel giorno, durante la semifinale della celebre "Catetere's Cup", un entità superiore si accorse che forse questo giovincello avrebbe potuto dare di più. Si trattava di Don Antonio Calovi, Presidentissimo del G.A. Bubi Merano, società di Calcio a 5 molto famosa nel panorama regionale e non solo. Questo Guru della Bola spiegò al giovane Ciucc... CHurt.... Etciù(salute), se vabbè, che il Calcio a 5 era noto al mondo intero come Futsal e che non era una disciplina praticabile solo dai calciatori falliti, ma anche da veri e propri giocolieri del pallone. Matte decise allora di entrare a far parte della sua nuova famiglia adottiva, che lo fece maturare sotto quasi tutti gli aspetti (tranne, ribadisco, l' intelligenza, ma d' altronde mica si possono fare i miracoli).Nel corso dei suoi 3 anni sotto i colori Giallorossi, tra grigliate di salsicce e costicine dello chef Nardo, tra sbalonade al caldo e al freddo del Palamainardo, tra una Coppa Italia di serie C vinta, crostate di mele rubate ai vecchietti dell' ospizio, avvicinamenti ai clan banditeschi di regione, una promozione in serie B e un infortunio grave al crociato del ginocchio destro, Matteo è pian piano cresciuto sotto i consigli di uomini navigati più di Jack Sparrow, come ad esempio "lo gnomo" DiMuccio, "il merlo" Passanezi, Giulio "eterno capitano" Bonfiglio e credo primo fra tutti Gianni "last man standing" Reale, che lo ha accudito e allattato al seno (mamma mia che brutta immagine). Lo svezzamento è avvenuto però due stagioni orsono, quando Matteo, ormai consapevole che le sue "monade" con la bola marchiata Agla, così come i suoi oltre 110 gol in competizioni ufficiali con la maglia giallorossa non erano casuali, decise di intraprendere una straordinaria avventura sul leggendario Parquet del Palatezze. Sul gioiellino meranese infatti, erano caduti gli occhi della società di A1 Arzignano Grifo, che nella stagione 2008/2009 si accaparrò le prestazione del talentuoso baby-futsalplayer.Matteo raccolse tutti i suoi buoni propositi e salpò verso Arzignano ma fu costretto a tornare indietro, mollare la barca e ripartire con la macchina, perchè di Mare ad Arzignano non ghe ne è traccia (scusate la cassata ma almeno una delle mie battute squallide dovevo metterla). L' esperienza in A1 nella prima parte della stagione culminò poi con il prestito nella seconda parte della stessa alla Juventina Montegranaro, militante in serie B. Matteo fu inviato in territorio straniero con un unico compito, salvare la Juventina da una retrocessione quasi certa, ma purtroppo il risultato non fu quello pronosticato!!!Dopo essersi infortunato nuovamente al ginocchio destro, stavolta però al menisco, Matteo venne contattato da un altro Guru del futsal nazionale, ovvero "Re" Gigi Regondi, che nel corso della scorsa estate convinse il "giovane dal cognome assurdo" a giocare nella sua squadra, il Giurato Vicenza Calcio a5, promettendogli che nella cittadina vicentina avrebbe trovato una quantità assurda di patacca disponibile; (quel mona però decise irrazionalmente di sacrificare tutto quel ben di Dio trovandosi una ragazza a Merano; bah contento lù). Nel corso di questa stagione Matteo ha vissuto da protagonista l' avventura in Under 21 e da co-protagonista quella in A2, guadagnandosi la tanto meritata convocazione in Nazionale, dopo lo stage effettuato nella stagione precedente. E' proprio di qualche settimana fa l' esordio in Romania con la maglia azzurra in un' amichevole che ha visto la sconfitta di misura dell'Italia, ma che ha riempito d' orgoglio sia Matteo che tutti noi che l' abbiamo visto crescere sotto tutti i punti di vista e che ora ci vediamo virtualmente ripagati per la fiducia donatagli (Matte non sta credere ma non mi accontento del ripagamento morale, esigo il 30% dei tuoi guadagni hahaha).


P.S. quasi dimenticavo...Matteo ha tanti pregi, ma ha uno dei difetti più grandi di questo mondo e purtroppo è congenito visto che anche il padre ne è affetto; è uno di quei mali incurabili, a cui ancora non è stato trovato un antidoto o un rimedio chirurgico....Matteo è interista!!!!

Salumi che cominciano con: "C'era una volta…", Bandito nr.23!!!

Nessun commento: