martedì 27 ottobre 2009

Povoli Team vs Petrarca Padova 11 a 0

(nella foto sopra, "El Principe" Ranieri il grande incantatore di palloni Agla ... che forte ragassi!!!)

Ogni film che si rispetti ha un sequel, così anche a Povolilandia va in scena il secondo episodio di “riuscirà il Padova stavolta a beccarne meno di dieci?”.
Amoroso, che non si farebbe impietosire nemmeno dai piccoli orfanelli, se avessero la sventura di trovarsi tra lui e la strada del gol, fa capire che lui alla media del sei ci tiene eccome (da bravo studente qual'è) e, visto che chi ben comincia è a metà dell’opera, nei primi tredici minuti segna cinque pere.
Le prime due assistenze, da perfetta crocerossina, le serve "Plasticman" Caruso (ogni volta che lo vedo correre, non capisco come faccia a tenere il piede sinistro così storto, io rischierei la distorsione ad ogni passo), la prima dalla destra e la seconda con un’imbeccata in profondità.
Il terzo gol del bomber implacabile arriva con un tiro di punta di rara violenza (viuleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeenza), mentre il quarto centro è il risultato di un tap-in vincente, dopo che il portiere ospite respingeva difettosamente un tiro velenoso di Mastro Loco (che, tra un festeggiamento e l’altro per il suo compleanno, trovava il tempo di giocare).
Il quinto gol di Amoroso ha dell’incredibile, fuga in contropiede del bomber che, preso da un’improvviso impeto di generosità (Natale è ancora lontano, lo confermano pure le temperature piacevoli di questi giorni) serve palla al principe Ranieri, che dopo il solito pregevole gioco di gambe carezza la palla con un tocco sotto, il portiere devia sulla traversa e Amoroso insacca di testa a porta vuota.
Visto che Ranieri fa cose che voi umani non potete nemmeno immaginare, sono pronto a scommettere che la carambola sulla traversa l’ha realizzata di proposito.
Il primo tempo si chiude con il primo gol in campionato di "Ace Man" Andreazza (sul tavolo verde il ragazzo ha ben pochi rivali), il quale sarà in debito tutto l’anno con Caruso, visto che il funambolo argentino ne scarta tre e serve su un piatto d’argento la palla per il pivot trentino, pronto a depositare in rete di piatto sinistro.
E il Padova, direte voi? Tanto impegno e qualche sortita pericolosa, ma la gioventù della squadra veneta (il più vecchio è del 1983, a pensarci mi sento un matusa) comporta fatalmente errori banali in fase di trasmissione della palla, che impediscono alla squadra ospite di farsi pericolosa nei pressi di Caio (nel frattempo intento ad ammirare le nuove tribune del PalaBesenello, allestite in mattinata a tempo di record, che rendono finalmente giustizia ad una palestra con un parquet magnifico, ma con delle tribune che fino a ieri non facevano invidia nemmeno alle zone industriali delle periferie).
Comincia la ripresa e il ritornello è sempre quello, anche se tra i pali mister Torboli sceglie di mettere in campo Momo, o meglio, "Andre The Giant" Momo (cavolo è enorme).
Ranieri è uomo di spettacolo, sa che gli spettatori potrebbero annoiarsi, quindi decide di regalare emozioni una dietro l’altra grazie alle sue incredibili doti tecniche, con il pubblico meravigliato e pronto ad applaudire ogni giocata.
Avete presente nei cartoni animati quando al personaggio che corre vengono disegnate tante gambe, per dare l’impressione della velocità? Ecco, quando Ranieri finta con la palla al piede, non si sa mai con che cosa colpisca la sfera, data la sua folle velocità d’esecuzione.
Così doppio dribbling del principe e palla nell’angolino, per il 7-0.
Ranieri firma poi la doppietta personale (seconda consecutiva, dopo quella di Grosseto), insaccando una palla che danzava lungo la linea di porta dopo azione tambureggiante di Amoroso (forse per quello che danzava, visto il suono dei tamburi …), colpo di suola all’indietro e tacco “Pinilla style” (per chi conosce il fenomeno colombiano, sa di cosa parlo): 8-0.
Caruso continua nella sua opera di missionario e sforna un altro assist per Amoroso, il quale ringrazie e segna il gol del 9-0, raggiungendo anche in questa occasione la sufficienza, ovvero sei pere e tutti a casa.
C’è gloria anche per Zaccani, che con un bolide dal limite trafigge il portiere ospite (dopo aver colpito tutte le zone della palestra in precedenza eheheh) e per capitan Marcio, che chiude in bellezza con un piatto ben angolato, dopo corta respinta del portiere.
Il tutto farcito da legni colpiti dal Povoli, una squadra che non sa cos’è la pietà, ed è giusto che sia così, il pubblico vuole spettacolo ed è giusto cercare di mostrarglielo fino in fondo.
Finisce 11-0 il secondo episodio della saga Povoli-Padova, l’aggiornamento della sfida parla di 26 gol all’attivo e 0 al passivo per i gardesani in due partite, vedremo cosa succederà in quel di Padova nel girone di ritorno.

Salumi con scarpe gialle in mano (il nostro capo redattore sa cosa intendo :P) dal vostro Bandito n. 69

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