lunedì 7 settembre 2009

Chiuso il primo set ...

(nella foto sopra, ... beh, ghe ben poco da commentare, basta leggere!!!)

Nomi e Cognomi non ne faccio, ma a Nomi parte l'avventura di Coppa (che coi salumi ci sta a puntino) della "Multinazionale" dell'Hdi Assicurazioni guidata ancora fra campo e panchina dal gaucho Tony Salinas con stravolgimento d'organico in estate grazie anche alla joint venture con il Povoli Team. La sfida è con il Lago di Cei di due ex: Zendri e Gamberoni e si gioca anche per la prima volta nella palestra di Nomi, pochi chilometri a nord di Pomarolo, pochi centimetri di differenza di superfice giocabile nonostante un campo per destinazione largo come i miei pantaloni edizione inverno 2007/2008. Agli assicuratori mancano Salinas junior per infortunio, Bojan Tamindzic per problemi burocratici (e abbastanza seccanti) oltre a Taborsku riemigrato temporanemante nella Cechia per vacanze familiari. Rosso e bianco con pantaloncini neri l'effetto cromatico dei padroni di casa, verde per gli ospiti che aspirano a sovvenzioni di Bossi spacciando Carlos e Citraro come nativi di Bergamo Alta ed Alfred Veizi di Como. Si gioca in un fazzoletto, ma non perché tutti ammassati in un punto, ma proprio per le dimensioni del campo che contengono a fatica i dieci protagonisti. Se poi entrambe vanno pressing in resta potete capire come l'inizio della sfida assomigli ad una giornata alla fiera de Santa Luzia di Trento alla caccia di mandorlato. Al 2' duetto della Pampa: Carlos prova la lunga gittata da area a area e trova Citraro alla conclusione al volo: palo. Poi angolo Hdi con Salinas che pesca lo stesso Diego sul secondo palo: tocco morbido e Hdi in vantaggio. Poco dopo ancora palo assicuratore con Carlos che si gira in un amen e due così sia. La partita non decolla e gli spazi mancano e quando il pubblico comincia a sbadigliare un altro schema su palla inattiva porta Carlos ad un tiro che gira in mezzo all'area, fa uno sberleffo a Gigi Bevacqua, rientrato fra i pali dopo tempo immemore, e si posiziona in rete come guidato dalla Play Station. Il Lago dei Cei comincia a pompare per provare ad allagare la difesa avversaria, ma Gamberoni colpisce due pali nel giro di sessanta secondi senza vincere la bambolina, così come Beppe Ghezzer da Mezzocorona che, appena entrato, sembra morso dalla tarantola. Intanto l'arbitro sotto la tribuna ambisce ad un posto da capotreno perché inizia a fischiare come fosse alla stazione Centrale di Milano e l'espresso dei tiri da dieci metri arriva a destinazione per il Lago di Cei. Gamberoni non angola per non colpire il palo, ma trova i gambali del prode Martin Gianordoli, bandito di qualche numero che solo Neffus sa. Subito dopo Gamberoni si ricorda del primo gol dell'Hdi, entra in sala fotocopie di soppiatto e serve Corradini sul secondo palo che, ligio alla lezione ascoltata in avvio, prende il suo bel voto e dimezza le distanze. La rete mette le ali al Lago di Cei, mentre qualche assicuratore estrae la lingua senza realizzare una rete come Del Piero, ma solo perché stravolto da 30 minuti quasi filati in campo. Così è sempre Gian Ordoli a salvare due volte di fila al prezzo di uno su Gamberoni e mandare tutti negli spogliatoi col punteggio di 2-1.
Si parte per la ripresa a ritmi lenti come una coppia di perfetti conosciuti da Milly Carlucci, ed allora Citraro prova il giro di Valzer nell'area avversaria, ma Andrea "Molly" Molinari non accetta le avance argentine e dice di no. Tony Salinas ricorda anche che ci sono altri panchinari e decide di mettere forze fresche, anzi freschissime. E i gol cominciano a fioccare. Il bandito n° 5 Francesco Giovanelli arpiona il pallone tirato e ribattuto da tutti quelli che stavano in campo per infilare Molinari e pochi secondi dopo serve sul vassoio d'argento a Ghezzer, rapace sul secondo palo, il poker assicuratore che vale come un po' di tranquillità per la dirigenza dell'Hdi posta in tribuna con i soci povoliani. E vedendo patron Alessandro a fianco del fido Robertinho Modena, il bravo Cristian Santoni respira aria gardesana anche il Val Lagarina e con un diagonale in girata tramuta in rete un angolo da destra, se non vado errato del rivitalizzato bandito n°5. Il capostazione vestito di nero è passato alla stazione Termini, vede solo verde, nel senso di falli, e riporta il diretto verso la stazione di Gian Ordoli che però Rizzi manda fuori dai binari. L'Hdi cala il ritmo, s'affida alle sacchiane ripartenze, che prima dell'avvento del vate di Fusignano si chiamavano contropiedi, e con uno di questi va in rete il comasco albanese Veizi che festeggia con ardore pensando alla sfortunata stagione passata. Le squadre sembrano accontentarsi anche perché il sudore corre a fiotti ed il pavimento della palestra sembra pronto ad ospitare anche la Carolina Kostner dopo un esame Cepu. Chiude i conti Gamberoni con due liberi: il primo realizzato, il secondo respinto due volte dal solito Gian Ordoli che nel secondo intervento ci mette anche la testa. Finisce il primo set: 6-2 per l'Hdi. Venerdì ritorno a Besenello.
Un bel carpaccio di carne salada (della Val Rendena) a tutti.

Alla prossima ... BANDITO N°63

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