lunedì 31 agosto 2009

CHI GHA ASIUGA' IL CANAL??? LA POMPA IDROVORA MADE IN POVOLI LAND ...

(nella foto sopra, ... ghe ben poco da ridere Bandito nr.13, quando Fabrizio "Arma Letale" Amoroso sente l'odore della "carne da portiere" non fa prigionieri ...)


Gli aspiranti Banditi nr.63 e nr.69 scendono a Venezia senza gondola, ma col pullman del Povoli per la prima del dream team gardesano nell’afoso veneto. Il viaggio d’andata offre più fermate che per una linea della Trentino Trasporti con Rovereto Sud, Verona nord, Montebello e Grisignano come mete di raccolta dei vari giocatori arrivati alla corte di patron Alessandro e mister Bobo in questa estate 2009. Proprio a Grisignano dove ci aspetta Pablo Ranieri c’è la svolta improvvisa che porta Robertinho Modena ad un passo dall’uscita dal parabrezza mentre Pippo Sordo e l’autista Secondo Badoer sono impegnati ad illustrarsi a vicenda (o Vicenza visto la posizione geografica) l’allestimento della macchina da caffè.
Pranzo da “Olindo” a Favaro Veneto, non Erba per fortuna, e poi via verso la bella palestra di Trivignano che assomiglia alle nostre in larghezza, ma è bella lunga e soprattutto ha una tribuna funzionale ed un parquet calpestabile.
Il match inizia puntuale, alle 15.30, fa talmente caldo che mi sembra di essere un pesce nell’acquario, si suda anche a star fermi, ci vorrebbe una bella gnocca a detergere il sudore ... le belle presenze in tribuna non mancano ma il lavoro è lavoro, e nulla può fermare i banditi in azione.
Il Povoli parte in quintetto con Caio Farinha, Marcio, Ranieri, Amoroso e Caruso (mica pizza e fichi) e parte subito forte, con pressing alto in perfetto stile sacchiano (non Sacchi dei ragazzi della terza C, ma il pelato pazzoide che guidava gli allenamenti con il megafono) e guadagna tre calci d’angolo nei primi due minuti, che però non danno esito.
Il primo pericolo è invece per la porta dei gardesani, ma Caio devia con prontezza in calcio d’angolo con i piedi un tiro deviato da parte dei lagunari.
Il risultato si sblocca dopo 2’45’’ di gioco, quando un lancio lungo del centrale difensivo dei padroni di casa pesca il compagno nel frattempo posizionatosi nei pressi del calcio d’angolo, sponda di testa e piatto al volo di Chimango, che aveva seguito l’azione, lasciato colpevolmente solo, 1-0.
Passano due minuti e il Pvoli comincia a farsi pericoloso, grazie alla combinazione Marcio-Caruso, che mette in mezzo per Amoroso, il quale non ci può arrivare perché la palla è troppo arretrata.
Pausa per asciugare il parquet, visto che nell’azione di cui sopra due difensori del Venezia entrano in scivolata (manco fossero all’Acquafan) per impedire che la stessa arrivi ad Amoroso.
Poco dopo il quinto minuto bello schema su punizione del Povoli: Marcio tocca corto per Caruso, il quale finta il tiro e di suola appoggia per Antonelli, libero di scagliare uina bomba da fuori area che si infrange contro l’incrocio dei pali e finisce sul fondo (ancora non riesco a spiegarmi come Antonelli, che pesa come un colibrì, riesca a tirare così forte).
Al settimo minuto la partita inizia a scaldarsi (come se la temperatura da Valle della Morte non fosse sufficiente), due giocatori del Venezia ringhiano su Caruso in possesso di palla ed esagerano nel contatto fisico, Caruso ovviamente non ci sta e lo fa capire chiaramente, per fortuna ci pensa Marcio a calmare gli animi di tutti, dall’alto della sua esperienza.
Il Povoli continua a premere, con due tiri a lato nel giro di pochi minuti, uno di Caruso e l’altro di Antonelli e all’ottavo minuto arriva il gol del pareggio. Tutto parte da Caio, che di piede anticipa un contropiede avversario, apre per Marcio che al volo scarica su Antonelli, assist in profondità per Amoroso che di prima intenzione incrocia imparabilmente per il portiere (tipo Inzaghi nel derby di ritorno del 2003, bei tempi quelli, sigh sigh), 1-1.
Passa un minuto ed il Povoli raddoppia: punizione defilata sulla sinistra dai dieci metri circa, scatto di Antonelli in sovrapposizione che Marcio serve lungo l’out in modo perfetto, cross in mezzo e Amoroso insacca solo soletto di ginocchio (tipo Vieri nel derby di ritorno del 2002, per par condicio :P), 2-1.
Il Venezia non ci sta ma spreca un’incredibile occasione di tre contro uno, che Caio sventa con un miracolo e poi Marcio sbroglia scagliando lontano il pallone.
Terzo gol del Povoli all’undicesimo minuto, con Mastro Loco (appena entrato) che serve alla perfezione Antonelli, il quale di piatto destro da otto metri circa infila nell’angolino basso alla sinistra del poriere, 3-1.
I ritmi della partita cominciano a diminuire (l’ho chiesto io, altrimenti non riesco a star dietro con gli appunti della cronaca :P); a poco più di un minuto dalla fine sesto fallo a favore del Povoli, si incarica della battuta Amoroso che tira perfettamente al centro della porta, il portiere respinge senza problemi e la ribattuta di Loco viene ancora parata dall’estremo difensore lagunare.
Sei secondi più tardi sesto fallo, stavolta a favore del Venezia, e Chimango non perdona, con un tiro di punta nell’angolino, che coglie in controtempo Caio, il quale non accenna nemmeno alla parata, 3-2.
Finisce il primo tempo e le squadre vanno negli spogliatoi a bere del the fresco (Caressa mi fa un baffo), mentre io esco a prendere un po’ d’aria, visto che fuori si sta scatendando una bufera di pioggia e la temperatura (purtroppo solo all’esterno), è molto più gradevole.
Nel secondo tempo il Povoli parte con Caio in porta, Marcio, Antonelli, Amoroso e Caruso.
Il Venezia parte fortissimo e in cinque minuti colpisce una traversa, due pali esterni, due conclusioni fuori di poco e un’occasione in cui viene mancata la palla in scivolata in area di rigore.
Tanti pericoli risvegliano dal torpore i gardesani: Amoroso impegna il portiere avversario con un’azione in perfetto stile pivot, dopo aver ricevuto palla spalle alla porta ed essendosi girato in un amen.
Come nella migliore tradizione, la squadra che sta giocando meglio e non sfrutta le occasioni piglia il gol: grande azione al decimo minuto con Ranieri che d’esterno pesca Amoroso in fascia, dribbling con tunnel e tiro al fulmicotone (come parlo bene) che impegna severamente il portiere del Venezia ma, purtroppo per lui, la palla finisce sui piedi di Loco che, con la calma di un lord che fuma la pipa e sorseggia del brandy, insacca con un bel tiro sotto la traversa, 4-2.
Altro momento concitato nella gara, con Amoroso che non gradisce molto le carezze di un giocatore avversario, per fortuna anche in questo caso torna la calma (in fin dei conti è un’amichevole, non oso pensare se non lo fosse stato :P).
Il Venezia accorcia le distanze all’undicesimo minuto con un gran tiro di sinistro di Cantagalo che si infila nell’angolino, 4-3.
Replica il Povoli con una bomba di Caruso, perfettamente deviata in angolo dal portiere dei lagunari.
In questa fase della partita le occasioni capitano alternate (come nei film di Rocky, quando negli ultimi round ad un pugno dell’uno replica un pugno dell’altro): prima il Venezia spreca tirando alto con un giocatore solo soletto davanti a Caio, poi è Andreazza (entrato da poco), che manca la palla su angolo stile missile terra-aria di Caruso.
Al tredicesimo minuto miracolo di Caio (manco fosse Gesù) su tiro ravvicinato di un giocatore del Venezia e, pochi secondi dopo, quinto gol del Povoli: Caruso dribbla facilmente il proprio avversario e scarica sul secondo palo per Amoroso che insacca da pochi passi, tripletta per il bomber e 5-3.
A questo punto il Venezia comincia ad utilizzare il portiere di movimento, che dà pochi frutti, il gol infatti arriva su punizione, con Cantagalo lasciato libero al limite dell’area, tiro di sinistro e gol, 5-4.
Caio non si sente da meno e comincia anche lui a fare il giocatore di movimento, ma anche in questo caso il gol del Povoli arriva su punizione: tiro all’incrocio di Marcio in perfetto stile De ìl Piero, che sfrutta il varco lasciato sul primo palo dal portiere avversario, forse dovuto all’errato posizionamento dell’unico uomo in barriera (però bisogna avere i piedi di Marcio per segnare, io nemmeno con le mani ce l’avrei fatta), 6-4.
Mancano quattro minuti alla fine del match, e fanno il loro ingresso, nel giro di pochi minuti, i giovani Ceraze e Ceccato.
Il Venezia continua con il portiere di movimento e, su palla conquistata di Marcio, rischia di brutto perché il pallonetto del capitano viene deviato in angolo con le mani dal portiere del Venezia, che però si trovava fuori area, punizione e nessun provvedimento da parte dell’arbitro, visto il clima amichevole, punizione di Amoroso respinta.
A trenta secondi dal termine sesto fallo a favore del Povoli, Amoroso batte e non perdona per il poker personale (tiro scagliato dal limite dell’area), 7-4.
A otto secondi dalla fine Antonelli realizza la doppietta personale, dopo aver conquistato palla e, approfittando del fatto che il Venezia sta ancora giocando con il portiere di movimento, con il piatto destro insacca nella porta sguarnita dalla propria metacampo, 8-4.
Alla faccia di Charles Aznavour Venezia è allegra, nemmeno un anno dopo e sabato a Besenello arriva il Tezze da Vicenza per la prima amichevole casalinga. Si prevede pubblico delle grandi occasioni, fin che ci entra. Bresaola a tutti e alla prossima.

Salumi lagunari dai vostri Banditi nr.63 e 69!!!

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