giovedì 27 maggio 2010

Momenti di vita a colori, ma non tutti, solo il nero e l'azzurro!

(nella foto sopra, un Bandito nr.13 commoso a ridosso del filo di recinzione di Birkenau)


Pezzo anomalo per il blog miei cari sacripanti armati di scarpe gommose e lissie…anomalo perché parlo di calcio a 11, ma soprattutto sviscero il mio innato senso di appartenenza al gruppo nerazzurro, che sento da sempre come una seconda pelle, e che oggi più che mai mi riempie il cuore e i polmoni di orgoglio, rendendomi difficile l'evacuazione dell'aria…Mi affiora un flebile sorriso a rimembrare quante volte, da bambino, mi sono trovato angosciato nella mia cameretta, sperando e pregando in un goal interista, giusto per evitare una sconfitta che ormai appariva lampante…quante volte sono stato oggetto di scherno e derisione dopo l'ennesimo scudetto vinto "sotto l'ombrellone" (ricordate la canzone: "Interista, chiacchierone, sogna sotto l'ombrellone…ecc.", ndr) e poi sfumato come d'incanto già i primi di dicembre…quante volte ho mormorato fra me e me, con tanto di labbro morso: "Ma prima di lasciare al terreno le mie cialtronesche spoglie, riuscirò a vedere l'Inter sul tetto d'Europa??? Potrò mai assaporare questa gioia infinita???"…Oggi, 23/05/10, mentre sono di ritorno dalla visita guidata ad Auschwitz e Birkenau, con la testa ed il fisico annientati da una serata che definire pesante sarebbe un eufemismo (i miei compagni di viaggio sono svoltati sui sedili, con tanto di bavetta, ndr), ho finalmente la coscienza che gli occhi commossi del "Prinsipe" Milito mi hanno dato una risposta certa, una risposta che cercavo fin dalla nascita, molti anni or sono, per la precisione da 32 anni…quegli occhi che hanno visto la gavetta, la fatica, il sudore, la "pena" della serie B spagnola e italiana, ma che alla fine hanno potuto mettere a fuoco il tetto d'Italia ed il tetto d'Europa…In quegli occhi quasi a disagio, si sono specchiate le lacrime del capitano di una vita "El Tractor" Zanetti, il sorriso emozionato di un mai domo "Cuchu" Cambiasso, la cicatrice importante sul capello appena rasato di Chivu, il segno della trinità messo in scena dal colosso Lucio, l'estasi del muro che per una volta ha aperto il cuore, Samuel, ma anche il capello brizzolato e un po' scomposto di quel genio chiamato Mourihno, che ovunque andrà, rimarrà sempre e comunque nei nostri cuori, mai cosi pulsanti e carichi di amore verso due colori: Nero e Azzurro.Ma la cosa principale che si specchia sul cristallino di Milito è il pubblico interista, quel pubblico che non ha mai mollato la squadra, quel pubblico che ha sempre creduto nel presidente e nella società, quel pubblico che oggi si siede sul trono d'Europa con molta prudenza perché ancora non crede che ciò sia reale!E' sempre stato bello sentirsi interisti, anche quando pur di mettere insieme un DVD rendevamo epica una rimonta con la Samp in campionato (dallo 0 a 2 al 3 a 2, ndr) , ma oggi lo è di più, e se tanto mi da tanto cari amisci, allacciate le cinture e godetevi lo spettacolo, perché il viale ora è in fiore, ed anche senza Mou continueremo a sentirne il profumo che solo il bocciolo fresco sa sprigionare!


Salumi con doppia principesca, Bandito nr.13

1 commento:

Cris63 ha detto...

Finalmente parli di veri banditi