martedì 3 novembre 2009

Grado vs Povoli Team 1 a 14

(nella foto sopra, "multibraccia" Caio Farinha, devastante come pochi al mondo fra i pali)

Trasferta friulana per la simpatica comitiva di Povolilandia, nella terra di alpini e ottimi vini (ammazza che rima), per Vostra fortuna non ho potuto assaggiare la bevanda preferita di Bacco, altrimenti la cronaca sarebbe stata ancora più bislacca del solito, il che è tutto dire. Munito come al solito del mio fido zaino, che contiene i segreti della burocrazia "made in figc" (sti maledetti sfornano comunicati come se piovesse, dateci tregua! Eheheh), rimango piacevolmente sorpreso dall'impianto dei padroni di casa, con un parquet degno di questo nome e delle tribune molto capienti (peccato che gli spettatori siano solamente una cinquantina, ma visto il livello del Grado, con tutto il rispetto, capisco che venire a vedere le loro partite non sia in cima alle priorità). Nemmeno il tempo di mettermi comodo ed abituarmi alla visuale della palestra, che il Povoli è già 2-0 dopo 40 secondi: apre le danze Amoroso (ma dai?) con un bel tiro in diagonale di destro, il raddoppio arriva grazie a Ranieri, che di punta da circa 7 metri fa partire un missile che s'insacca sotto la traversa, un tiro forte, ma forte, ma talmente forte che gli effetti si vedranno di lì a poco. Il Grado non ci sta e confeziona due palle gol golose come il gelato al cioccolato di Pupo: prima Iuliano e poi Maurencig si trovano da soli davanti a Caio ma il primo spara sul vasto petto del portierone, mentre il secondo, dopo averlo scavalcato con un palombella (manco fosse Nanni Moretti) perde l'attimo (fuggente … oggi sono in vena di paragoni cinematografici) e si fa rimontare dallo stesso Caio, che riesce ad abbrancare la sfera che stava volteggiando pericolosamente in aria. Il terzo gol del Povoli è ancora di marca Amoroso (prima o poi mi compro un timbro, così ad ogni gol del numero 9 stampo il timbro sul tabellino e mi risparmio la fatica di scrivere) che con un piatto destro in diagonale buca la rete (nel vero senso della parola, la palla esce proprio dalla rete di porta, adesso avete capito che la botta di Ranieri era veramente forte? Oppure gli arbitri invece di controllare l'efficienza delle porte erano impegnati a sorseggiare Tocai). Entra Mastro Loco ed imprime subito il marchio altoatesino sulla gara: destro di collo interno a pochi metri dalla linea di fondo e portiere fulminato, 4-0. La banda di mister Torboli non si ferma di certo e continua tambureggiante a tenere palla "Barcellona style" e a concludere verso la porta avversaria, assediata nemmeno fossimo a Fort Apache. Entra nel tabellino dei marcatori anche Plasticman Caruso che, stufo di fare la figura del missionario, con gli amici che gli dicono "ma te non segni mai, eppure il Povoli ne fa almeno dieci a partita" ubriaca l'avversario con uno dei suoi tipici giochetti di suola "tiro, no, tiro, ancora no, tiro, adesso sì" esplode una bomba all'incrocio dei pali per il gol del 5-0.A questo punto il duo Caruso-Ranieri decide di sfidarsi in "la giocata più bella la faccio io": Caruso si esibisce nella sua classica giocata tunnel andata e ritorno, alla Riquelme, e allora Ranieri sfoggia tre tunnel di fila, con il quarto che non riesce di poco. Caruso colpisce la traversa con un tiro a giro e allora Ranieri ne colpisce una con un tiro al volo di destro. Marcio non vuole essere da meno e, dopo un cenno d'intesa con Figu Antonelli, riceve una rimessa corta di Zaccani, suola all'indietro sempre per Zaccani, che apre per Antonelli, il quale di prima calcia una bomba rasoterra in profondità per lo stesso Marcio, che nel frattempo si era inserito in verticale e tocco di piatto sull'uscita del portiere, 6-0 e fine del primo tempo. Il secondo tempo si apre con il 7-0 di Ranieri, abile a liberarsi di un avversario con il suo solito gioco di gambe e finte. Un minuto dopo il Grado segna il gol della bandiera, sfruttando al meglio un 2 contro 1, con Iuliano che batte Caio a pochi metri dalla porta, gli spalti esultano come se il gol valesse non doppio, non triplo, non quadruplo, ma duplo (ok, battuta del cavolo :P), ma sono anche queste cose che aiutano dei giovani che hanno bisogno di crescere, 7-1. Caruso torna a fare la crocerossina e serve un assist delizioso ad Amoroso, che segna da pochi passi di piatto destro il gol dell'8-1. Ancora l'argentino con il piede più storto del mondo protagonista per il Povoli, il quale scaglia una minella (da non confondersi con Milella, allenatore dell'altra capolista, Futsal Carmenta) dai dieci metri nell'angolino, 9-1. Amoroso continua a segnare di giustezza da distanza ravvicinata, badando al sodo e lasciando le giocate agli altri (almeno per ora), 10-1. Come non detto, anche Amoroso si lascia trasportare dal clima di futbol bailado e insacca di tacco una verticalizzazione di Antonelli per l'11-1. Ancora Amoroso, che quando si tratta di gol non è mai sazio (avete presente Obelix al ristorante nel film le dodici fatiche di Asterix?) esplode una bomba al volo di destro su calcio d'angolo battuto da Caruso, il quale aveva chiamato lo schema "la metto in mezzo forte, tanto Fabrizio qualsiasi palla la calcia in porta", 12-1. A Caruso si vede che la doppietta di giornata è bastata, perché continua a sfornare assist al grido "e chi sono io, Babbo Natale?" per Ranieri, che insacca e sigla la sua tripletta personale, 13-1. Chiude i conti, chi secondo voi? È lui o non è lui, è lui o non è lui, cerrrrrrrrrrrrrto che è lui, bomber Amoroso non si fa intenerire nemmeno dalla papera del secondo portiere entrato da pochi secondi, il quale rilancia di piede proprio nelle grinfie del bomber, che lo dribbla facilmente e insacca di sinistro per il 14-1 finale. Ora la banda di Povoli avrà due scontri molto difficili in quattro giorni: martedì il ritorno dei sedicesimi di coppa italia contro il Pesaro, senza lo squalificato Amoroso, e sabato a Besenello contro il Villorba per la sesta giornata di campionato.

Salumi con le castagne dal Vostro bandito n. 69

Nessun commento: